Il forcipe: le origini
Fino all’avvento del parto cesareo il forcipe veniva utilizzato esclusivamente per la estrazione di feti morti od in presenza di malformazioni congenite evidenti e tali da impedire il parto.

serie di forcipi moderni
Il ricorso al parto cesareo fino a metà del 1800 in situazioni come quelle sopra descritte non poteva avvenire perchè gravato da una mortalità della madre praticamente prossima al 100% per gravi emorragie o per infezioni, senza dimenticare il fatto che non essendo state ancora trovate sostante anestetizzanti, l’operazione sarebbe stata alquanto dolorosa. Probabilmente il “forcipe pompeiano” è il più antico giunto a nostra conoscenza. Si tratta di uno strumento a branche curve proveniente da Ercolano e precisamente dalla cosiddetta “casa del chirurgo” e composto da due pezzi uniti da un perno che serviva probabilmente per estrarre frammenti di corpi estranei da piccole cavità del corpo o per allacciare le arterie; non abbiamo prove dirette che venisse utilizzato anche per la estrazione dei feti ma la sua forma simile ad un forcipe moderno ce lo lascia supporre. Si ritiene tuttavia che la storia del forcipe sia legata alle cinque generazioni della famiglia di ostetrici dei Chamberlen. Il capostipite William decise di fuggire da Parigi nella seconda metà del 1500 per timore delle persecuzioni religiose ed emigrò in Inghilterra. Si pensa che a Londra, dove si stabilì insieme al figlio, mise a punto il forcipe. La scoperta venne tenuta nascosta cosicchè solo i membri della famiglia si servirono del forcipe nella loro pratica ostetrica per circa un secolo e mezzo. Secondo i resoconti dell’epoca i Chamberlen per mantenere segreto il loro “strumento” solevano arrivare alla casa della partoriente dentro una carrozza speciale; al loro seguito portavano una enorme scatola di legno ornata di intagli dorati. Al trasporto di questa scatola erano assegnati due uomini e questo faceva supporre che al suo interno ci fosse una macchina enorme e molto complicata. Inoltre avevano l’accortezza di bendare la donna in travaglio perchè non venisse a conoscenza del loro “segreto”. Non solo ma le cronache riportano che dalle stanze delle partorienti i parenti sentivano provenire rumori strani ed inquietanti . La fama dei Chamberlen si diffuse a tal punto che Peter “il giovane” partecipò nel 1629 al parto della regina Enrichetta Maria.

Peter Chamberlen il giovane (1601-1683)
Con Ugo I, nato a Londra nel 1630, comincia a trapelare qualche conoscenza sul segreto familiare finchè lo stesso Ugo vendette lo strumento ad una famiglia di medici olandesi (i Rooenhuisen) che a loro volta decisero di non divulgare il segreto. Ugo Chamberlen si ricorda anche perchè fu il primo ad aver proposto un tipo di assicuazione sanitaria per cui dietro pagamento di una piccola somma annuale le persone avrebbero ricevuto assistenza medica comprese medicine ed eventuali interventi chirurgici resisi necessari; dalla assicurazione sarebbero state escluse le prestazioni di ostetricia e la cura del vaiolo. In Inghilterra il Servizio Sanitario sarebbe stato introdotto nel 1948 circa 250 anni dopo.. Si dice che Ugo morì a 90 anni anche se non si hanno notizie certe in proposito. Si arriva quindi al 1733 quando Chapman rese noto il forcipe, giusto 5 anni dopo la morte di Ugo II l’ultimo della dinastia dei Chamberlan.

Gli strumenti ostetrici di Peter Chamberlen
Nel 1813 gli strumenti ostetrici di Peter Chamberlen vennero rinvenuti sotto le assi di legno del pavimento della soffitta della sua casa di Londra dove erano stati nascosti alla sua morte dalla moglie Anna. In Italia , fin verso il 1766 si parlava di “tenaglia palfiniana” al posto di forcipe e questo perchè si riteneva il Palphyn (chirurgo olandese) l’inventore del forcipe.